Gino abita in un appartamento (parola spagnola, dove appartarsi) arredato (tedesco). Al mattino si alza dal materasso (arabo) e dal guanciale (germanico), si infila le ciabatte (turco) o le babbucce (arabo): addosso ha il pigiama (parola e indumento di origine indiana attraverso l'inglese).
Va al gabinetto (francese), apre il rubinetto (francese) e si fa il bide' (francese).
Va a fare colazione con un bicchiere (antico francese) o una tazza (arabo) di latte e caffe' (parola e pianta araba), latte e cacao (messico) o con il te' (parola e pianta cinese) con lo zucchero (arabo), fa la zuppa (germanico), o mangia uno zabaione (illirico) o una banana (guinea, attraverso il portoghese).
Si veste con dei pantaloni (francese) di cotone (parola e pianta araba) e una giubba (arabo) o con una tuta (francese) blu (francese), indossa delle scarpe (germanico, tasca di pelle) o dei mocassini (parola e indumento degli indiani d’America) e se e' una persona elegante si mette la cravatta (indumento derivato dalla tipica sciarpa dei soldati croati del XVII secolo).
Per uscire indossa una giacca (francese) azzurra (persiano, il colore dei lapislazzuli), se fa freddo mette la sciarpa (francese di origine germanica) e i guanti (germanico, riparo per il pugno) e lo zaino (germanico) sulla schiena (germanico).
Poiche' e' distratto dimentica la biro(ungherese, nome dell’inventore) a casa.
Arriva a scuola, saluta il bidello (antico francese), scherza (germanico, saltellare) col suo gruppo (germanico), fa gazzarra (arabo, esplosione) e dice al suo compagno di banco (germanico, panca): “Ciao” (antico veneziano, schiavo).
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