Progetto

“La discriminazione etnica nel lavoro pubblico e privato: monitoraggio del fenomeno ed effettivita' delle tutele”

Relazione sui focus group realizzati dall’Unità di Verona

 

FOCUS GROUP 1 “Lavoratori stranieri” Trascrizione degli interventi



Alla conclusione degli interventi sono state poste alcune domande

 

[Melegari: le sanzioni per ritardi, assenze, per regole non rispettate ci sono 2 pesi e 2 misure nel riprendere, rimproverare, nell’applicare le sanzioni per italiani e stranieri?]

 

Jean Pierre

In vari posti che sento la cosa è evidente: quando un datore di lavoro deve dire una cosa al lavoratore straniero lo dice direttamente davanti a 10-15 persone. Invece davanti a un italiano o di suo pari grado si va in separata sede. Lo straniero è già uno che deve essere rimproverato in qualsiasi momento. Per me questa è una cosa evidente, io la vedo così.

 

  

Aka

Un anno fa durante i lavoro di pulizia nel reparto macelleria un operaio italiano ha bagnato con il getto di una idropulitrice un lavoratore nigeriano, che essendo lontano non ha visto in un primo moneto. “Guardi che mi bagni!” Ha detto l’operaio nigeriano. “E allora?” Ha risposto l’altro. Il nigeriano ha risposto “allora vaffanculo”.  A questo punto il lavoratore è andato direttamente dal caporeparto per dirgli che è stato insultato. Hanno chiamato tutti e due. Il caporeparto ha detto che l’extracomunitario deve chiedere scusa all’italiano. “Perché devo chiedere scusa? E’ lui che mi ha bagnato. Lui chiede prima scusa per questo, e poi io gli chiedo scusa per l’insulto”. Dopo mi hanno chiamato perchè sono delegato, ho cercato di farli ragionare. Se sono io che per sbaglio ti bagno mentre faccio la pulizia prima ti dico scusa, non ti ho visto e la cosa finisce lì. Se devi mandare una lettera di richiamo la devi mandare a tutti e due, ho detto al caporeparto.

 

[Favé: i corsi sulla sicurezza sul lavoro vengono adattati alle conoscenze linguistiche dei lavoratori stranieri?]

 

John, industria gomma

Dovrebbero fare i corsi anche in dialetto veronese, perché ci sono lavoratori italiani che parlano solo in dialetto.

 

Aka, agro-alimentare

Nessuna attenzione specifica per le competenze linguistiche dei lavoratori stranieri.

 

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(Gli ultimi due interventi sono dichiarazioni spontanee)

 

Jean Pierre

Non è il datore di lavoro che può essere razzista, lui non ha il contatto diretto con il lavoratore. E’ più facilmente il caporeparto o il collega che possono assumere comportamenti discriminatori nei confronti dei lavoratori stranieri. Loro infatti possono avere un impatto enorme su un singolo lavoratore, il datore di lavoro – che è l’ultimo della catena – lo viene a sapere per ultimo. Dobbiamo arrivare a capire dove andare a focalizzare l’attenzione per capire come vincere questa battaglia. Il lavoro grande da fare è su ogni singola persona di ogni azienda, è lì che bisogna lavorare. Dove andare a mirare?

 

Salif

Questi colleghi o caporeparti che a volte assumono atteggiamenti discriminatori non sono cretini, è che su tante cose non sanno niente. A volte basta solo parlare con loro e capiscono che c’ qualcosa che non va. Mi sono sentito dire più volte “Mi avevano detto che voi siete così…..” Andando con questo pregiudizio erano convinti che questo era vero. Bisogna dimostrare il contrario.

 

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