Progetto

“La discriminazione etnica nel lavoro pubblico e privato: monitoraggio del fenomeno ed effettivita' delle tutele”

Relazione sui focus group realizzati dall’Unità di Verona

 

FOCUS GROUP 1 “Lavoratori stranieri”  - Trascrizione degli interventi


 

Testimonianza 7

 

Jean Pierre, responsabile operativo corriere trasporti, (settore servizi), cittadino ivoriano

 

Nella ditta dove lavoro ho cominciato come magazziniere, poi ho fatto l’autista e adesso sono responsabile operativo. Io personalmente sono integrato bene, non ho mai avuto grossi problemi. Posso solo dire che in magazzino ci sono stati fino a poco tempo fa 8 lavoratori mandati lì dalla cooperativa. L’accordo tra l’azienda e la cooperativa prevedeva che venissero pagati sia dalla mia ditta che dalla società degli autisti, che avrebbe dovuto pagare il resto dei ragazzi. Dalla mattina alla sera senza nessun preavviso 6 di loro non sono venuti più a lavorare, non so ancora perché. La cooperativa non ha avuto niente da dire. Penso che loro avrebbero dovuto ricevere almeno un avviso prima di perdere il lavoro così.

 

 

Testimonianza 8

 

Aka, operaio settore agro-alimentare, delegato per la sicurezza, cittadino ghanese

 

Nel mio reparto sinceramente non c’è problema di razzismo. Ci sono però alcuni posti dove gli italiani non vanno mai. Prendi l’esempio tipico, quando sono entrato il primo giorno mi hanno fatto fare per trenta muniti un lavoro facile, dopo è arrivato il capoturno e mi ha detto” tu vai su a appendere i tacchini”. Ho iniziato a agganciare i tacchini, dopo un mese è arrivato un altro extracomunitario del Ghana, mio amico. Allora il capo ha detto “fallo imparare”. Dopo un certo periodo alla fine non è rimasto più nessun italiano ad attaccare polli e tacchini. Perché? Ne abbiamo parlato in azienda. Da quando sono stato eletto nel 2004 responsabile della sicurezza abbiamo fatto delle riunioni su questo…adesso finalmente questo problema forse è risolto. Adesso il mercato del lavoro è duro….e dobbiamo sforzarci a fare questo lavoro. Io vedo che ci sono due tipi di lavoro in questa azienda: quello nella zona A, sala taglio e controllo qualità (c sono solo) solo italiani, e nella zona B, solo extracomunitari ghanesi, senegalesi, nigeriani. Nella zona B non mandano mai gli italiani, lì è troppo duro. Zona B quasi tutti lavoratori neri, ci sono romeni ma sono macchinisti, anche marocchini come macchinisti. Solo un macchinista è nero. La dove attaccano i polli e tacchini là si chiama zona morta, la non ti considerano. Quando arrivano nuovi operai si vede subito come saranno gli incarichi: vestiti blu per extracomunitari neri che vanno a attaccare polli, e tacchini e bianchi per lavoratori italiani che vanno al macello o sala taglio. Non manda mai un italiano di là? Come mai? Il problema è che se mandano lì un italiano, sanno che questo dirà: questo non è un posto per me e mi vado a cercare un altro lavoro più pulito. Sanno che scappa via subito, invece il nero sanno che si adatta perché è difficile trovare lavoro. È un problema grosso, non so.

 

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