Progetto

“La discriminazione etnica nel lavoro pubblico e privato: monitoraggio del fenomeno ed effettivita' delle tutele”

Relazione sui focus group realizzati dall’Unità di Verona

FOCUS GROUP 1 “Lavoratori stranieri”  - Trascrizione degli interventi


 Testimonianza 5

Maria, socia di cooperativa, operaia in un’azienda chimica (lavorazione plastica, alluminio, incisoria) dove la cooperativa di lavoro ha un contratto di appalto, cittadina moldava. 

Mi trovo bene, ma esiste il razzismo tra le colleghe di lavoro. Per fortuna il reparto dove stiamo lavorando siamo in tre. C’è una persona italiana, una rumena e io. Non trovo differenza su di noi. Se noi a un certo punto dobbiamo andare a lavorare in un altro reparto perché c’è bisogno, il capo dell’altro reparto dice: la Maria no, non la voglio. Perché non la vuoi? Lei sai chi sono e che lavoro bene. Non la voglio perché è straniera, dice. Gli stranieri non li voglio lavorare con me.

 [Favé: è il caporeparto dell’altro reparto?]

Si, non ho problemi con la mia caporeparto. Il capo di tutti noi (il titolare dell’azienda) è italiano, non ha problemi con noi stranieri, non fa differenza. sono invece i piccoli capi dei reparti e i colleghi di lavoro che fanno queste cose.

 [Favé: Il datore di lavoro lo sa?]

 No, non lo sa.

[Melegari: Quanti sono i soci della cooperativa che lavorano in questa azienda?]

 Quando c’è tanto lavoro siamo in 35. Io è tre anni che lavoro in quella cooperativa, fortunatamente ho sempre lavorato.  

[Favé. Le sue colleghe sono sempre della cooperativa o assunte dall’azienda?]

L’italiana è assunta dall’azienda, io e la romena siamo della cooperativa. Dato che è tanto che lavoriamo in questa azienda abbiamo parlato con il padrone per vedere se ci assume direttamente. Lui dice: aspettate ancora un po’. Poi non so che fine facciamo.

[Melegari: nella cooperativa siete tutti stranieri?]

No, ci sono italiani. Ma sono molto pochi.

[Melegari: nell’azienda ci sono lavoratori assunti che in passato avevano lavorato per la stessa cooperativa?]

Si, il padrone dice che se c’è lavoro io vi assumo.

[Melegari: i primi ad essere assunti dalle cooperative sono lavoratori italiani?]

È indifferente, non trovano difficoltà su questo. Semmai cercano il più possibile di tenere le persone della cooperativa, invece di assumerle in azienda. Io lavoro lì da tre anni nello stesso posto.

Io sono in Italia da sei anni e all’inizio ho lavorato come badante. Una mia amica della Moldavia fa la badante e mi ha raccontato la sua storia. Adesso lei lavora in nero, in una famiglia. La figlia della signora anziana che assiste è avvocatessa, ho chiesto se questa persona non può aiutare la mia amica a fare le carte per diventare regolare.

[Melegari: mi pare di capire che questo è un caso di puro sfruttamento del più debole, indifferentemente che tua sia italiano, moldavo o di altra nazionalità. Questa non vuole, perché non può, non è nelle condizioni, se non altro psicologiche, di pagare la persona. Non so quanto la discriminazione possa essere visibile]

 

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